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Capitale naturale dell’UE: le prospettive rimangono desolanti

Capitale naturale dell’UE: le prospettive rimangono desolanti

L’annuale Rapporto dell’AEA di monitoraggio sui progressi dell’UE nel conseguire gli obiettivi prioritari al 2020 del 7° Programma di azione per l’ambiente, conferma che con questo passo molti non saranno raggiunti.

L’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha pubblicato l’annuale Rapporto sugli indicatori ambientali e sui relativi progressi che l’UE sta facendo sui 29 obiettivi ambientali relativi al raggiungimento dei 3 obiettivi prioritari chiave nell’ambito del  7° Programma di azione per l’ambiente (PAE):
capitale naturale (compresa la biodiversità);
economia sostenibile, efficiente in termini di risorse e a basse emissioni di carbonio;
salute e il benessere delle persone.

Ne emerge un quadro negativo per i progressi nel miglioramento del capitale naturale dell’UE, mentre i progressi complessivi negli altri due obiettivi sono contrastanti.

Rispetto allo scorso anno, secondo il Rapporto, il quadro di valutazione di quest’anno ha rivisto al ribasso le prospettive di raggiungere i tre obiettivi più importanti del 7° EAP che riguardano la crescita sostenibile a basse emissioni di carbonio e l’uso efficiente delle risorse. Le prospettive per raggiungere l’obiettivo di efficienza energetica dell’UE nel 2020 e ridurre l’impatto ambientale complessivo del settore abitativo entro il 2020 sono state riviste da “probabili” a “incerte”. Gli aumenti del consumo energetico in generale e del settore domestico in particolare ne sono stati la causa principale. Anche le prospettive di riduzione dell’impatto ambientale del settore della mobilità sono state riviste in “improbabili” in quanto le emissioni di gas a effetto serra prodotte dai trasporti sono aumentate.

Il Rapporto  rileva che per una serie di indicatori dei 3 obiettivi prioritari le tendenze positive delle precedenti valutazioni erano dovute principalmente al calo delle attività economiche, conseguente la crisi finanziaria del 2008 e che in diversi casi il rallentamento nel progresso di questi indicatori negli ultimi anni era dovuto alla maggiore crescita economica.

Il modello economico ‘cresci adesso, ripulisci dopo’ che domina il nostro mondo e che non tiene conto dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento o del degrado del nostro capitale naturale è insostenibile – ha sottolineato il Direttore esecutivo dell’AEA, Hans BruyninckxL’Europa deve urgentemente intensificare gli sforzi per trasformare i suoi sistemi chiave di produzione e consumo verso la sostenibilità”.

L’Agenzia indica che, per raggiungere gli obiettivi del 2020, deve essere intensificata l’implementazione della politica ambientale e climatica in tutta l’UE.

I risultati della valutazione evidenziano anche la necessità di integrare ulteriormente gli obiettivi ambientali e climatici in quelle politiche che contribuiscono maggiormente al degrado del capitale naturale, agli impatti sulla salute umana, all’uso inefficiente delle risorse naturali e ai cambiamenti climatici. Queste politiche settoriali comprendono l’offerta e la domanda di energia, la produzione e il consumo di cibo, i trasporti e la mobilità e lo sviluppo delle infrastrutture urbane.

Di seguito vengono segnalati gli altri risultati più importanti della valutazione compiuta dall’Agenzia.

Proteggere la natura e rafforzare la resilienza ecologica. Le prospettive per il 2020 rimangono desolanti. Continua ad esserci un considerevole impatto negativo sul capitale naturale dell’UE, al punto che l’Unione non è sulla buona strada per raggiungere quasi tutti gli obiettivi selezionati per il 2020. Ad esempio, gli uccelli più comuni – un indicatore chiave per la biodiversità – continuano a mostrare una tendenza al ribasso e la pesca eccessiva continua a rappresentare un problema. Inoltre, non ci sono ancora in vista politiche per promuovere le necessarie riduzioni del tasso di consumo del suolo (terreno perdute ad opera di superfici artificiali come edifici e strade).

 Promuovere la crescita sostenibile, efficiente in termini di risorse e a basse emissioni di carbonio. Le prospettive per il 2020 rimangono contrastanti. L’UE è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi che si è data al 2020 riguardo al clima e alle energie rinnovabili, ma è improbabile che riesca a raggiungere il suo obiettivo per l’efficienza energetica. La produzione di rifiuti è aumentata, mentre una riduzione dell’impatto ambientale della produzione e del consumo è incerta per il settore residenziale e improbabile per i settori alimentare e della mobilità.

Affrontare efficacemente le minacce legate all’ambiente, alla salute e al benessere. Le prospettive per il 2020 rimangono contraddittorie. Negli ultimi decenni si sono registrate sostanziali riduzioni delle emissioni di inquinanti atmosferici e in acqua, ma persistono preoccupazioni fondamentali sulla qualità dell’aria e sull’inquinamento acustico nelle aree urbane e sulle emissioni di ammoniaca, che derivano principalmente dalla produzione agricola e sono aumentate negli ultimi tre anni. Anche l’esposizione cronica alle sostanze chimiche è una preoccupazione continua.

 

 

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