L’aggiornamento dell’Agenzia Europea dell’Ambiente sulle tendenze e proiezioni di produzione e consumo di energia, in relazione agli obiettivi energetici e climatici dell’UE, conferma che se è ormai consolidato il trend che permetterà di raggiungere l’obiettivo al 2020 di rinnovabili, restano lontani quelli sull’efficienza e sui consumi energetici, soprattutto per l’aumento nel settore trasporti.
La Commissione UE ha adottato il 26 ottobre 2018 il Rapporto sulle attività di monitoraggio e comunicazione delle emissioni di gas serra dal titolo “L’UE e l’Accordo di Parigi sul Clima: bilancio dei progressi compiuti per la COP24 di Katowice”, sulla base del Pacchetto annuale “Tendenze e proiezioni in Europa” dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) , comprendente la valutazione sui progressi verso gli obiettivi climatici dell’UE, le stime preliminari sulle emissioni di gas ad effetto serra nel 2017, le tendenze delle passate, presenti e future emissioni nell’ambito del sistema EU-ETS e un aggiornamento delle ultime tendenze e proiezioni sulle emissioni di gas ad effetto serra nell’UE.
Ora, con il Rapporto “Trends and projection in Europe 2018. Tracking progress towards Europe’s climate and energy targets”, l’AEA ha completato l’aggiornamento, considerando i dati più recenti forniti dagli Stati membri sulle emissioni di gas serra, sui consumi finali di energia, sul contributo delle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica, con le schede informative sui singoli Paesi.
Dall’aggiornamento emerge che mentre l’UE nel suo insieme rimane sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi del 2020 per ridurre le emissioni di gas serra e aumentare l’uso di energie rinnovabili, è invece necessario invertire le recenti tendenze crescenti nel consumo di energia per raggiungere gli obiettivi del 2020 e aumentare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici del 2030.
Il contributo delle energie rinnovabili al mix energetico dell’UE è giunto al 17,4% dei consumi finali lordi di energia nel 2017, dato che indica come l’UE sia sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di una quota di energie rinnovabili del 20% entro il 2020. Tuttavia, il ritmo di incremento delle rinnovabili è stato basso, passando dal 17% del 2016 al 17,4% nel 2017.
Del tutto insufficienti risultano i progressi verso l’obiettivo del 10% di rinnovabili entro il 2020 nel settore dei trasporti entro il 2020. Come pure sono preoccupanti l’aumento del consumo di energia e le persistenti barriere di mercato che ostacolano l’adozione di energie rinnovabili in diversi Stati membri.
Per il 2017 sarebbero sulla buona strada per conseguire al 2020 i propri obiettivi 20 Stati membri, in calo rispetto al 2016, quando erano 25. In molti Paesi, il rallentamento dei progressi è dovuto all’aumento del consumo totale di energia, che ha determinato una caduta della quota di energie rinnovabili nel consumo di energia.
Nell’ultimo decennio, il consumo di energia è generalmente diminuito a un ritmo tale da garantire il raggiungimento degli obiettivi UE 2020 in materia di efficienza energetica, ma, sottolinea l’AEA, dal 2015 il consumo di energia nell’UE ha cominciato a crescere e nel 2017 sia i dati sul consumo di energia primaria sia quelli sul consumo finale di energia si collocano al di sopra della traiettoria indicativa al 2020. In particolare, nel 2016 il settore dei trasporti ha raggiunto il 33% del consumo finale di energia nell’UE, rendendo il conseguimento dell’obiettivo al 2020 assai incerto, anche per il contemporaneo aumento dei consumi in altri settori (vedi il briefing (Link: ???
“Progress of EU transport sector towards its environment and climate objectives”, sugli impatti ambientali e climatici del settore dei trasporti).
Dall’aggiornamento dei dati del 2017, secondo l’AEA sono 13 gli Stati membri che avrebbero aumentato il loro consumo di energia primaria a livelli al di sopra delle traiettorie per il conseguimento degli obiettivi al 2020: 3 Paesi in più rispetto al 2016. Pertanto, gli Stati membri dovranno intensificare gli sforzi per riportare l’UE sulla strada giusta e invertire la tendenza all’aumento del consumo di energia, in particolare nel settore dei trasporti.
Se si rischia che non siano conseguiti gli obiettivi energetico-climatici al 2020, sono ancora più ardui da conseguire quelli fissati dall’UE al 2030, anche a seguito delle recenti revisioni (http://www.regionieambiente.it/parlamento_-ue_approva_-3-dossier_/):
– ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell’UE a livello nazionale di almeno il 40% (rispetto ai livelli del 1990);
– aumentare la quota di fonti di energia rinnovabile ad almeno il 32% del consumo finale lordo di energia;
– conseguire un miglioramento dell’efficienza energetica almeno del 32,5% (rispetto alla base del 2007).
Il Regolamento 2016/0375/UE sulla Governance dell’Unione dell’Energia (http://www.regionieambiente.it/unione-dellenergia-presentato-un-pacchetto-in-materia-di-energia-sostenibile-e-sicurezza-energetica/) prevede l’istituzione di un meccanismo per l’attuazione delle strategie e delle misure per conseguire gli obiettivi energetico-climatici dell’UE. Entro il 31 dicembre 2018, i Governi nazionali dovranno inviare a Bruxelles il proprio Piano nazionale contenente le indicazioni di dettaglio per il raggiungimento dei target comunitari.