Energia Fonti rinnovabili

Rinnovabili: volano di crescita con investimenti di 126 miliardi di euro

Il Libro Bianco sullo sviluppo efficiente delle rinnovabili di Confindustria, in cui fornisce la propria vision per promuovere la decarbonizzazione quale opportunità di sviluppo economico, stima al 2030 l’incremento di valore della produzione in 226 miliardi di euro e l’occupazione di 1 milione di lavoratori.

In vista della scadenza del 31 dicembre 2018, termine fissato dal Regolamento 2016/0375/UE sulla Governance dell’Unione dell’Energia per la presentazione da parte dei Paesi membri del Piano nazionale “Clima ed Energia”, contenente le indicazioni di dettaglio per il raggiungimento degli obiettivi UE, si moltiplicano i position paper delle varie categorie ed associazioni per presentare le proprie visioni condivise.

Tra le altre, quella di Confindustria che nel corso del Convegno “Strategie per lo sviluppo delle fonti rinnovabili al 2030”, svoltosi a Roma il 4 dicembre 2018, ha presentato il Libro Bianco per uno sviluppo efficiente delle fonti rinnovabili al 2030.

Ricordiamo che i target comunitari al 2030 prevedono:
– la riduzione delle emissioni di gas serra del 40% rispetto ai livelli del 1990;
– l’utilizzo di almeno il 32% di fonti rinnovabili nei consumi finali di energia;
– l’efficienza energetica dovrà essere accresciuta del 32,5%.

Inoltre, c’è da tener conto che alla vigilia della COP24 di Katowice, per riaffermare la sua leadership climatica la Commissione UE ha adottato “Clean Planet for All”, una Strategia a lungo termine per ottenere emissioni zero al 2050 che in qualche modo dovrà costituire il riferimento per definire attraverso la tappa intermedia dei Piani nazionali la giusta traiettoria.

L’obiettivo del Rapporto è quello di fornire un contributo al dibattito pubblico con riferimento alla Strategia di sviluppo delle fonti rinnovabili nel periodo 2021-2030 – ha affermato Massimo Beccarello, Vice Direttore Politiche Industriali di Confindustria –Il contributo vuole essere funzionale e costruttivo sia agli obiettivi che saranno definiti nel Piano Energia e Clima del nostro Paese sia al recepimento delle nuove Direttive previste dal Clean Energy Package. Per Confindustria la nuova Strategia di sviluppo dovrà essere in grado di garantire i cinque pilastri fondamentali su cui si basa la nuova politica energetica europea ovvero sostenibilità, sicurezza, competitività e partecipazione attiva della domanda al mercato”,

Secondo il Libro Bianco , realizzato con la collaborazione e il supporto scientifico di Ernst&Young, Società mondiale di servizi professionali di consulenza direzionale, revisione contabile, fiscalità e transaction, e RSE, Società italiana per la ricerca e lo sviluppo nel settore elettro-energetico, con particolare riferimento ai progetti strategici nazionali, gli investimenti cumulati al 2030 per raggiungere i nuovi obiettivi sulle fonti rinnovabili sono stimabili fino a circa 68 miliardi di euro nel settore elettrico e in 58 miliardi nel settore termico, senza contare la grande domanda di investimenti legata alla mobilità sostenibile.

Un volano di crescita di 126 miliardi di euro che, se venisse interamente soddisfatto dal sistema manifatturiero italiano, porterebbe nel periodo 2018-2030 benefici cumulati per il sistema paese stimabili in :
– un incremento del valore della produzione industriale di 226 miliardi di euro (114 miliardi dalle sole FER elettriche);
l’occupazione di 1 milione di lavoratori;
– un incremento del valore aggiunto per le aziende di 73 miliardi di euro (34 miliardi da FER elettriche). 

Lo sviluppo delle rinnovabili deve avvenire nel modo più efficiente possibile per il Paese secondo meccanismi economicamente sostenibili, si legge nel Libro Bianco. Per questo motivo è importante procedere alla rapida integrazione delle tecnologie rinnovabili mature all’interno dei meccanismi di mercato, anche attraverso opportuni investimenti in infrastrutture di rete.

Lo sviluppo delle rinnovabili dovrà progressivamente essere realizzato considerando gli obiettivi di ottimizzazione della produzione in relazione alla dislocazione territoriale correlata al sistema di dispacciamento. In particolare:

– accompagnare la crescita delle rinnovabili nei settori elettrico, termico e trasporti perseguendo una logica di neutralità tecnologica, ma prevedendo al contempo, nel settore elettrico, correttivi e forme di mitigazione dei rischi legati a possibili congestioni sulle reti di trasmissione e distribuzione localizzate in particolari aree del territorio nazionale o in particolari momenti della giornata;
– assicurare una modulazione temporale dell’introduzione di nuovi impianti affinché lo sviluppo di contingenti rinnovabili nel periodo di riferimento possa beneficiare delle importanti riduzioni nel costo di installazione delle tecnologie green.

Gli investimenti nella produzione di energia rinnovabile potrebbe tradursi in un impatto positivo sul prezzo dell’energia al 2030, che potrebbe aggirarsi intorno ai 12,6 -13,1 centesimi di euro a kWh, rispetto ai 14,3 del 2016. Inoltre le fonti rinnovabili aiuterebbero a limitare effetti moltiplicativi sulla bolletta, dovuti ad eventuali e drastici aumenti del prezzo del gas, mantenendo il valore medio del kWh al di sotto dei 15, centesimi di euro.

È quindi importante collegare la crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili all’evoluzione tecnologica per garantire un efficiente uso delle risorse impiegate nel sistema e un efficace costo per gli utenti finali.

 

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