Circular Stories è l’allestimento scenografico all’interno di ECOMONDO, che narra in modo originale il nuovo paradigma della economia green, utilizzando una corrispondente varietà di linguaggi ed espressioni, per rendere percepibile il senso di questa nuova strategia.
Tra le numerose novità presenti quest’anno a ECOMONDO, la Fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile, inaugurata ieri dal Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa, in svolgimento fino al 9 novembre 2018 alla Fiera di Rimini, in contemporanea a Key Energy (Fiera internazionale per l’energia e la mobilità sostenibile), c’è Circular Economy Stories – Gallery & Show.
Si tratta di un allestimento scenografico di 300 metri quadrati al Pad. D3, organizzato da Italian Exibition Group (IEG) con Edizioni Ambiente e la collaborazione di ERica soc. coop (Educazione Ricerca Informazione Ambientale), che narra in modo originale il nuovo paradigma della economia green, utilizzando una corrispondente varietà di linguaggi ed espressioni, per rendere percepibile il senso di questa nuova strategia che influirà in modo così importante sul nostro stile di vita.
L’area è suddivisa in due spazi:
– la Gallery dove si esplorano testimonianze di buone pratiche di Circular Economy documentate attraverso video e testi, suddivisa da pareti allestite in 6 zone tematiche che corrispondono ad altrettanti settori (Biomateriali; Imballaggi; Automotive; Tessile; Edilizia; Inovazione -Start-up);
– lo Show dove vengono messi in scena più volte al giorno brevi “spettacoli” composti di letture e storytelling, interpretati da attori professionisti.
– C’è Eni, con l’esperienza di Versalis, che presenta un sistema di isolamento termico a cappotto che utilizza polistirolo espanso completamente riciclabile, e di Syndial, che produce biogas dai rifiuti organici urbani.
– Enel presenta il percorso di economia circolare Futur-e, nato per dare nuova vita a 23 centrali termoelettriche che hanno sostenuto la crescita industriale del nostro Paese;
– Quindi troviamo Novamont che grazie alla sua capacità di innovazione e alla sua affermazione a livello internazionale, ha aperto la strada alla bioeconomia made in Italy e alle strategie di bioeconomia circolare. Nel suo spazio Novamont “ospita” 5 start up tra le più innovative nell’ambito della bioeconomia:
– RiceHouse che trasforma gli scarti della raccolta del riso (la lolla, l’involucro dei chicchi) in intonaci ad alta prestazione, quale esempio di bioedilizia;
– la start up trentina Calchera San Giorgio che ha messo a punto un metodo per ottenere carbonato di calcio, il componente fondamentale della calce, dai gusci d’uovo ridotti a sabbia;
– Coffee Infused Foam, progetto innovativo per il settore delle bioplastiche dell’Istituto Italiano di Tecnologia, che dai fondi di caffè ricava una spugna che depura le acque;
– Prezzemolo & Cannella cheutilizza scarti di prezzemolo e cannella per realizzare un materiale destinato al packaging alimentare;
– il Progetto Carciofo che consente di convertire gli invenduti dei mercati ortofrutticoli in plastica 100% biodegradabile.
– La Regione Emilia-Romagna è presente per raccontare il Piano Energetico Regionale e, attraverso 4 esperienze, ciò che in concreto le politiche pubbliche della Regione hanno contribuito a far nascere:
– Bettery, la start up che produce una batteria liquida in grado offrire un’energia specifica 5 volte superiore a quelle dei migliori sistemi d’accumulo;
– EnergyWay, start up modenese che affida l’efficientamento energetico al data management;
– Mineraliindustriali per la riduzione dello stoccaggio del rottame del settore ceramico;
– OI Pomodoro Nord Italia che favorisce la riduzione degli impatti ambientali lungo l’intera filiera di produzione delle conserve di pomodoro.
– C’è il CONOU (Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati), il primo ente ambientale nazionale dedicato alla raccolta di un rifiuto pericoloso, che ha portato l’Italia ai massimi livelli di avanguardia europei e internazionali nel campo della raccolta e del riciclo di un rifiuto altamente pericoloso.
– È presente Demeto (Depolymerization by MicrowavE TechnolOgy) il progetto triennale di ricerca europeo avviato a settembre da un consorzio di enti di ricerca ed aziende con l’obiettivo di sviluppare un processo per il riciclo chimico su scala industriale di rifiuti a base di PET ed altre resine poliestere, che sia efficiente sotto il profilo tecnico, economico ed ambientale. Si tratta della prima applicazione industriale sostenibile del trattamento chimico per il riutilizzo dei flussi di rifiuti PET / Poliestere, altrimenti destinati alla discarica, che si basa sull’uso innovativo delle radiazioni a microonde.
– Ideal service, cooperativa che opera nei settori dell’ecologia e dei servizi ambientali, nel facility management, nel riciclo e nel riuso dei rifiuti, propone Blu Polymer, un granulo che trova applicazioni soprattutto nell’edilizia.
– Caviro, il Gruppo vitivinicolo e distillati, ogni anno raccoglie circa 370.000 tonnellate di mosti, feccia, vinaccia, sottoprodotti che traduce in semilavorati e materia prima per aziende agronomiche, industriali, farmaceutiche. alimentari e beverage di tutto il mondo.
– CIC (Consorzio Italiano Compostatori), che si occupa in primo luogo della gestione della frazione organica del rifiuto urbano, illustra come si ottiene il compost di qualità che viene impiegato dall’agricoltura estensiva all’orticoltura specializzata, nella viticoltura, frutticoltura, manutenzione del verde ornamentale, giardinaggio, floricoltura e vivaistica.